I pattini di Erasmo
Storia dei primi natanti per andare per mare

Nell'immediato dopoguerra non c'era molto lavoro. Erasmo in inverno faceva lavori di falegnameria e forniva parti di mobili ad un'industria sangiorgese.
In estate , da giugno a settembre, al mare noleggiava i pattini di sua costruzione nello spazio prossimo alla sede della Lega Navale di Porto san Giorgio.

Erasmo aveva un passato da canottiere e durante il periodo bellico aveva lavorato come capo operaio nei cantieri Gaetani di Civitanova Marche per la costruzione di lance di salvataggio per la Marina Militare.
Queste premesse unite alla passione per il mare, lo portarono a costruire il primo pattino nell'immediato dopoguerra.

La particolarità di questo pattino, a differenza di quelli presenti nel tirreno, era quella di avere il carrello scorrevole, come le canoe dei Canottieri, di essere molto basso e slanciato : un pattino da corsa!.
Successivamente la realizzazione dei pattini tradizionali. con un sedile per il rematore ed uno più grande per i passeggeri.

La ripresa economica del dopo guerra ha reso Porto San Giorgio città di villeggiatura.
La nautica da diporto era inesistente e nessuno aveva un'imbarcazione. Chi andava al mare non aveva grandi possibilità di andare per mare. Alcuni pescatori portavano a spasso i turisti sulle lancette a vela, che venivano in altri tempi usate per la pesca, per cui l'avvento dei pattini a noleggio costituì una grande novità ed un successo anche sotto il profilo economico.
Fino ai primi anni '60 sul litorale Sangiorgese c'erano un centinaio di pattini a noleggio di Erasmo, Forgià, Amorino, Poldo, Cesare (il fratello di Erasmo).

In genere i pattini erano auto costruiti da persone che nelle migliori condizioni erano falegnami di professione.
I pattini di Erasmo però erano giudicati i migliori disponibili sulla spiaggia, a giudizio degli appassionati. Indubbiamente erano i più leggeri e più ergonomici (la posizione per remare era più comoda ed efficace). Inoltre Erasmo era il solo ad avere i pattini con carrello mobile per due rematori (lunghezza 6 m) ed uno dei pochi a costruire i pattini a carrello mobile singolo da 5 m, con remi da 2,7 m. Questi fattori uniti alla leggerezza conferivano all'imbarcazione prestazioni elevate e suscitavano l'entusiasmo di chi amava remare in modo più sportivo.

All'epoca avere un pattino personale costruito da Erasmo era un privilegio ed uno status symbol.

Nel corso degli anni 60, col progredire della nautica da diporto e la diffusione delle imbarcazioni personali, i pattini a noleggio sono caduti in disuso a vantaggio dei pattini di proprietà, inoltre i pattini in legno richiedevano una indispensabile manutenzione annuale di riverniciatura, non necessaria per le imbarcazioni in vetroresina.
Erasmo ha continuato a costruire degli esemplari di pattini per uso personale, che poi magari vendeva per costruirne altri.
Questi nuovi pattini costituivano delle vere e proprie realizzazioni uniche e innovative nell'uso dei materiali più moderni (il compensato marino al posto delle assi di legno di abete. Nelle forme, ad esempio il pattino a carrello scorrevole con scafi asimmetrici o nell'allestimento, quale il pattino a remi, motore e vela (con la vela dell'Optimist) con cui andava a pescare ormai ottantenne.

Luigi Silenzi